CONCLUSO IL FESTIVAL STRANGIUS TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO
Assegnato a Padre Salvatore Morittu e Giampaolo Cassitta il premio letterario “Franco Putzolu: testimone dell’identità sarda”. Il premio letterario “Vico Mossa: testimone del nostro tempo” assegnato a Stèphanie Lebrun e Ukmina Manoori.
Si è concluso, domenica 2 ottobre, il Festival Letterario Internazionale della Letteratura Autobiografica Stràngius, giunto alla sua V edizione. Si è tenuto a Serramanna (SU) per cinque giorni, da mercoledì 28 settembre a domenica 2 ottobre 2022, ospitato nei bixinaus antigusu (antichi rioni) del paese, all’interno dei cortili delle antiche case campidanesi in terra cruda e ha visto susseguirsi presentazioni, reading letterari, mostre, incontri con le scuole e premiazioni.
“Abbiamo sostenuto la quinta edizione del Festival Stràngius con grande orgoglio. Questo evento ci ha consentito di veicolare valori positivi quali: il rispetto per il diverso, la solidarietà e l’umanità in generale, attraverso la preziosa collaborazione di tanti volontari e realtà associazionistiche locali, – afferma Giovanni Maccioni, assessore alla Cultura del Comune di Serramanna – Abbiamo accolto con piacere i prestigiosi ospiti previsti nel ricco programma della manifestazione, consapevoli dell’immenso contributo che il confronto con loro possa lasciare in termini di crescita culturale e sociale della nostra comunità e non solo”.
Nel corso della manifestazione sono stati assegnati i premi letterari “Franco Putzolu: testimone dell’identità sarda” e “Vico Mossa: testimone del nostro tempo”.
Il premio letterario “Franco Putzolu: testimone dell’identità sarda” (2022) è stato assegnato a Salvatore Morittu e Giampaolo Cassitta. Le motivazioni: Salvatore Morittu in “Gli ultimi sognano a colori” insieme a Giampaolo Cassitta ha raccontato la sua straordinaria esperienza Umana. Ha fondato nel 1980 la prima comunità in Sardegna per i tossicodipendenti, la comunità San Mauro. Successivamente ha fondato la “Comunità di S’Aspru” (Siligo), di “Campu ’e Luas” (Uta), i due Centri d’Accoglienza a Cagliari e a Sassari e la Casa Famiglia a Sassari per i malati di AIDS.
La sua esperienza ben descritta in questo testo ci racconta di un testimone del nostro tempo che ci insegna e vuole farci capire che non bisogna lasciare nessuno indietro: nel mondo non servono solo i vincenti ma è fondamentale valorizzare e tendere la mano soprattutto a chi è più fragile.
Per queste motivazioni la commissione assegna il premio Putzolu a Salvatore Morittu e Giampaolo Cassitta. I premi: “Tutt’uno”, dipinto realizzato dall’artista Marina Putzolu e Cavallino apotropaico di Serramanna, realizzato dagli artisti Lucio Fanti e Silvia Concas, LS Linearte.
Il premio letterario “Vico Mossa: testimone del nostro tempo” (2022) assegnato a Stephanie Lebrun e Ukmina Manoori. Le motivazioni: Stèphanie Lebrun giornalista, documentarista e produttrice, è cofondatrice delle agenzie di stampa Babel Press e Babel Doc, insignite dei più prestigiosi riconoscimenti, tra cui un Emmy Award. Riesce con passione, competenza e sensibilità a descriverci la figura di Ukmina Manoori e di un fenomeno a molti sconosciuto: il bacha posh. Ukmina Manoori è nata in Afghanistan, è stata cresciuta come una bacha posh, una bambina vestita da maschio. Oggi si batte per i diritti delle donne. Ha portato la sua lotta sino al palazzo delle Nazioni Unite a New York. In Le Bambine non esistono ci raccontano di una storia particolare. Ukmina sin da piccola va in bicicletta, gioca a pallone, si sposta da sola per le commissioni, parla da pari con gli uomini del suo villaggio. Il motivo per cui può farlo è perché Ukmina non esiste. È un fantasma. Undicesima dopo sette femmine e tre maschi morti in fasce, quando ha compiuto un anno suo padre ha capito che ce l’avrebbe fatta e ha sentenziato: «Tu sarai un maschio, figlia mia». È un’usanza diffusa in Afghanistan, tollerata anche dai mullah: una famiglia senza figli maschi, può crescere una bambina come fosse un bambino. Per salvare l’onore e scongiurare la malasorte sui figli futuri. Malasorte che consiste nell’avere figlie femmine. Ukmina ha avuto tutta la libertà riservata agli uomini. E ha compreso fino in fondo quale prigionia sia nascere donna nel suo Paese. Così, al raggiungimento della pubertà, quando l’usanza impone alle bacha posh di mettere il velo, sposarsi e fare figli, Ukmina si ribella. Come potrebbe, di punto in bianco, seppellirsi tra quattro mura e ricevere ordini da un marito? Sa di dover pagare con pezzi della propria anima ogni giorno di libertà, ma sa anche che ne vale la pena. Sa che solo rimanendo uomo, libero e con diritto di parola, può aiutare le donne affinché non debbano nascondersi, sotto un burqa o in abiti maschili, per esistere. Per queste motivazioni la commissione assegna il premio Mossa a Stephanie Lebrun e Ukmina Manoori. I premi: “Donne in abito sardo”, dipinto realizzato dall’artista Luciano Lisci, “La fiera donna sarda”, scultura in ceramica bucchero realizzata dagli artisti Lucio Fanti e Silvia Concas, LS Linearte.
Il Festival è stato organizzato dall’Associazione “Città della Terra Cruda” e patrocinato dall’amministrazione comunale di Serramanna, dalla Regione Autonoma della Sardegna, dall’Unione dei Comuni Terre del Campidano e realizzato in collaborazione con la Biblioteca Gramsciana Onlus che, sulle orme dell’illustre serramannese Vico Mossa, autore del romanzo autobiografico “I cabilli”, e in collaborazione con numerose realtà associative locali ha offerto preziose e proficue occasioni di incontro e confronto tra mondi e culture diversi. Il Festival è inserito all’interno del progetto “TerrAccogliente 2022”.
Rifiuti. Ricchezza o danno? Il tema della V edizione del Festival viene sintetizzato da una frase di Pier Paolo Pasolini, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, tratto da La religione del mio tempo (Milano, Garzanti 1961). ove scrive:
Nei rifiuti del mondo, nasce
un nuovo mondo: nascono leggi nuove
dove non c’è più legge; nasce un nuovo
onore dove onore è il disonore…
Nascono potenze e nobiltà,
feroci, nei mucchi di tuguri,
nei luoghi sconfinati dove credi
che la città finisca, e dove invece
ricomincia, nemica, ricomincia
per migliaia di volte, con ponti
e labirinti, cantieri e sterri,
dietro mareggiate di grattacieli,
che coprono interi orizzonti.
I “testimoni” di questa edizione hanno affrontato il tema “RIFIUTI” sotto diversi aspetti: sociali, economici, culturali, religiosi e tradizionali attraverso una narrazione che parte dal vissuto personale. Gli ospiti di questa edizione: Vania Erby laureata in ingegneria si occupa di politiche ambientali, Pap Khouma, scrittore e giornalista senegalese naturalizzato italiano, Esperance Hakuzwimana ”attivista culturale” e scrittrice, Fabio Coronas illustratore, Cristian Sanna e Valentina Spiga scrittori, Dino Garau figlio di Nino Garau partigiano e testimone e Walter Falgio giornalista , Claudia Pinelli figlia di Giuseppe Pinelli, Vincenza Lorusso infettivologa, Chiara Meloni e Mara Mibelli autrici, e attiviste femministe e body positive, Padre Salvatore Morittu sacerdote francescano dell’Ordine dei Frati Minori, ha al suo attivo numerosi progetti di prevenzione e ricerche sulle dipendenze e lo scrittore Giampaolo Cassitta, Rita Atzeri attrice e autrice e Eva Rasano illustratrice, Valentina Perniciaro autrice e blogger legata al mondo dell’attivismo, la reporter Stéphanie Lebrun, Antonio Canu esperto in gestione di aree protette, giornalista e scrittore, Francesco Sottile insegna Coltivazioni arboree e Arboricoltura speciale all’Università di Palermo, lo scrittore ed ecologista Giannozzo Pucci.
Come per la scorsa edizione, anche quest’anno il pubblico è stato chiamato a scegliere il tema dell’edizione 2023, esprimendo la preferenza tra tre temi. Il più votato è stato “Banditi: oltre le sbarre, fenomeni di libertà e criminalità”, tema Stràngius 2023.